Blockchain è una delle parole d’ordine nel mondo degli affari. Suona come innovazione, tecnologia all’avanguardia, sicurezza delle operazioni e, soprattutto, suona come il futuro. Ma la tecnologia blockchain (o blockchain protetta crittograficamente) è ancora agli inizi. L’attesa è grande quanto la ricerca e lo sviluppo, e come fosse un adolescente goffo ma dalle grandi potenzialità, quasi ogni giorno lo vediamo crescere, diventare più consapevole e rafforzarsi per diventare adulto.
Oggi, ancora, la maggior parte di noi associa la blockchain alle criptovalute (e più specificamente al bitcoin). In realtà, però, il suo utilizzo e le sue possibilità hanno superato da molto questo confine per espandersi in tanti settori della nostra vita. La blockchain, infatti, ha numerose e varie applicazioni, alcune delle quali utili per la quotidianità di qualsiasi azienda. Ad esempio, può essere applicata alla raccolta, alla conservazione e alla trasmissione di documenti sensibili, nella catalogazione delle risposte a sondaggi fino a quella dei voti in un’elezione.
Gli NFT (token non fungibili) sono la “merce” di scambio che possiamo usare in questo mercato virtuale. Ma non devono essere per forza una valuta, o denaro, ma posso essere un qualsiasi bene che abbia un valore immateriale: immaginiamo un dipinto di pregio per il quale molti acquirenti sono disposti a fare un’offerta, oppure una figurina da calcio unica al mondo o, ancora, un documento della Seconda Guerra Mondiale.
Grazie alla tecnologia blockchain, qualsiasi ‘bene’ virtuale può essere acquistato, venduto o scambiato purché soddisfi alcuni requisiti. Questi sono la scarsità (se si tratta di beni digitali devono avere un contratto NFT che garantisca che non possano essere replicati e che non vi sia un numero limitato degli stessi); la provenienza (il registro elettronico è a disposizione di qualsiasi utente in qualsiasi momento, e gli consente di sapere da dove proviene quel bene e dove è passato prima di raggiungerlo); il fatto di poter essere utilizzato in diversi mercati (un bene NFT può essere utilizzato e attivati in diverse applicazioni decentralizzate, oggi esistenti o meno); l’unicità e il non poter essere ‘spento‘ (non sacrificabile).
Nel nostro caso, i ‘token’ di Sorare sono carte digitali ufficiali, a tiratura limitata, sicure, tracciabili e con un valore che può cambiare a seconda degli acquisti o delle vendite, ma che comunque resta sempre rintracciabile.
Oggi gli utenti sono sempre più consapevoli di questa nuova realtà tecnologica, nonché delle garanzie di sicurezza e affidabilità che essa fornisce, tanto che per le aziende è molto più che una questione di efficienza, è anche una questione di immagine. L’era di token è iniziata: nessuno può girarsi dall’altra parte, la trasformazione digitale è qui, non si possono più ignorare i benefici della alla blockchain in particolare.
ALBERTO MAIORANA, Head of Licensing at Sorare